mercoledì 9 febbraio 2011

Il vento disse ti amo

Camminava solo, a testa bassa
strusciando il passo sui sanpietrini


Si fermò, sedendo sul sagrato
gelido, sotto l'angelo d'oro
ossidato dallo sperare


Due monete, nelle mani incerte
sembravano incantare
la fragilità in carne e senza parole


Ne alzò una al cielo
come a guardare attraverso
per rivedere i colori
irreali, di quel demone creatore


Riprese il cammino lasciandosi lì
bambino
a fare compagnia all'abbandono


Non aveva più mani da tenere al mento
e così, al tempo, lasciò le parole
di cose amate e le voci
che nel vino dissero il vero:
delle puttane l'odore
e dei governi il nero


Il pianto alle finestre chiuse
le primavere e le ginestre
furono nel vento
che disse t'amo al primo uomo nudo
e lasciò le bandiere, stese come lenzuola

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