giovedì 26 maggio 2011

Domani

La casa è una mensola
di riflessi poggiati sui gomiti
per sentire l'aria
e a sera
di vertigini stanziali

ché al sorriso in ombra 
di un giorno
finito certo, sono alle spalle

non un gatto, un divano
ma penisole per morire poco
nelle ore del non pensare
in strade moltiplicate al bivio

e dei papaveri
in primavere di baci lontani lucciole

in un silenzio di cicale
da cui riparte il tempo ascritto

giovedì 19 maggio 2011

Il campo dei sogni

Avevamo semi da gettare in quel rosso di Marte
mentre tenevo il tuo braccio per aiutare il tiro
morbido

dalle dita si aprivano e a rosa
nei tuoi occhi increduli
serbavano la vita
che al piano delle parole, fuggiva
nei primi germogli

Ma non le tue mani e quel fermare
tra le labbra il vino
e il sorriso
per la ruggine delle sedie e dei capelli
fuori tempo, all'accendersi di luci
tra rughe nell'attesa, che in silenzio
tenevi con me in grembo

sabato 7 maggio 2011

P.S.: quattro ore

Le sedie nell'attesa
perdevano forma e la sostanza negli sguardi

delle madri, ché figlie nel fluire inarcato alle dighe
dei pensieri infermi come fiori a filo d'acqua
nel bacino amniotico, danzavano
lente quanto stellari
da ora gruppi per poi andare, ancora
legate in scie di luce bianca sul fondo nero

E poi l'assoluzione individuale
di chi va per non restare
lasciando caldo alle ritrovate forme