Avevamo semi da gettare in quel rosso di Marte
mentre tenevo il tuo braccio per aiutare il tiro
morbido
dalle dita si aprivano e a rosa
nei tuoi occhi increduli
serbavano la vita
che al piano delle parole, fuggiva
nei primi germogli
Ma non le tue mani e quel fermare
tra le labbra il vino
e il sorriso
per la ruggine delle sedie e dei capelli
fuori tempo, all'accendersi di luci
tra rughe nell'attesa, che in silenzio
tenevi con me in grembo
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