mercoledì 8 giugno 2011
Shoji
Sono angoli marcati lungo i sentieri
pensieri posati in semi
e giunti nudi alla speranza soffiata
in brezza -il mattino piegato al letto
nelle giravolte solitarie dallo scarlatto al rosa-
ché niente era ferita se curata mite
Segnali inarcati come ponti
crepano tra le emozioni
per bagnare gole dai suoni morti
e statici
tremano un solo istante
nelle dita allungate in cerca di atomi
un déjà vu gli addii fioriti...
(Dalle pareti in carta passavano le ombre
dei balli parigini, i tavoli innamorati al sole
che raccontava i viaggi dalle fronde
e mani indiane nel disegnare sguardi
legati nell'iperbole ad una stella scura
La cenere sposata ai mulinelli
le labbra sul bicchiere
nel non chiedersi amore, ma solo restare
per cadere a notte nella pelle
e frangersi in lucciole, vestiti di more)
giovedì 2 giugno 2011
Polvere 2 (Finestre d'inchiostro)
E non ricordo bene
quei calchi
descritti nel tempo
ma lo sguardo della rondine
aveva, più che il nero
o dell'imprimere sul foglio un passionale fermo
la compassione trasparente
La finestra fu porta sul dolce dare
madre e distruzione
che sotto gronda
segnò un nido di purezza
lasciando al vento la ragione
Gocciolano ancora
da quei suoi occhi memorie
e d'inchiostro, le primavere torte
quei calchi
descritti nel tempo
ma lo sguardo della rondine
aveva, più che il nero
o dell'imprimere sul foglio un passionale fermo
la compassione trasparente
La finestra fu porta sul dolce dare
madre e distruzione
che sotto gronda
segnò un nido di purezza
lasciando al vento la ragione
Gocciolano ancora
da quei suoi occhi memorie
e d'inchiostro, le primavere torte
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